I gufi sono stati considerati fin dall'antichità come simboli di saggezza e conoscenza. Erano spesso associati a divinità come Atena nella mitologia greca e Minerva nella mitologia romana. Il gufo era considerato un messaggero divino che poteva vedere nell'oscurità, il che lo rendeva capace di svelare verità e conoscenze nascoste.
Nelle culture antiche, i gufi erano spesso associati alla morte e alla protezione dei morti. Gli egizi li consideravano messaggeri tra il mondo dei morti e quello dei vivi. Nella cultura celtica, i gufi erano considerati protettori dei cimiteri e guardiani dell'aldilà.
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Oltre alla loro connotazione mistica, i gufi erano anche associati alla saggezza e alla conoscenza. Nella cultura greco-romana, i gufi erano considerati messaggeri della dea della saggezza, Atena o Minerva. Erano spesso raffigurati mentre portavano un libro o una pergamena, a simboleggiare la conoscenza.
Nella cultura medievale, i gufi erano considerati creature magiche in grado di predire il futuro. Erano spesso associati alla stregoneria e alla magia nera, che contribuivano alla loro cattiva reputazione nella società. Tuttavia, erano anche associati alla guarigione e alla protezione, specialmente nelle culture celtiche e norrene.
Nelle culture moderne, i gufi continuano ad essere associati alla saggezza e alla conoscenza. Sono spesso usati come simboli di intuizione e chiaroveggenza e sono considerati creature nobili e sagge. I gufi sono spesso usati nella letteratura e nella cultura pop per simboleggiare saggezza, conoscenza e protezione.
In conclusione, continuano ad essere visti oggi come simboli di saggezza, conoscenza e protezione, grazie alla loro capacità di vedere nell'oscurità e scoprire verità nascoste.